L’evoluzione dell’algoritmo di Facebook dal 2004 ad oggi
20 Apr 2016

L’evoluzione dell’algoritmo di Facebook dal 2004 ad oggi

di Stefano Scoponi

Ti sei mai chiesto come mai la tua bacheca è diversa da quella di un tuo amico anche se la maggior parte dei vostri amici è in comune? Perché vedi così tanti post di una pagina piuttosto che un altra? Oppure perché nella tua bacheca ci sono molti video? Bene ora sai con chi prendertela. E’ l’algoritmo di Facebook che regola tutto: come vengono visualizzate le notizie, gli aggiornamenti e quant’altro. É un pó autoritario ma è così: decide tutto lui e non ci puoi fare niente tranne che capire come sfruttarlo al meglio per ottenere il massimo (soprattutto se sei un social media manager)

L’algoritmo ha subito modifiche sostanziali nel corso degli anni. Nel 2004, l’anno della fondazione di Facebook (se non lo sapevi, 5 minuti dietro la lavagna prego) a far funzionare le cose c’era un gruppo di interruttori e manopole come quelle che utilizzavi per alzare o abbassare il volume in una Fiat Ritmo dei 90′, che si chiamava Facebook Knobs

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In sostanza, il funzionamento dell’algoritmo Facebook era paragonabile a quello di uno stereo: se interagivi di più con i contenuti fotografici, l’algoritmo alzava il “volume delle foto” e viceversa. In ogni caso poi avevi la anche la possibilità di impostare manualmente la tua bacheca in ordine cronologico.

Nel 2009, quando si accorsero di avere tra le mani qualcosa di veramente potente resero l’algoritmo Facebook ancora più sofisticato e lo chiamarono: EdgeRank. Non vogliamo annoiarvi con la matematica, ma in questo caso è necessaria se vuoi avere una buona comprensione del funzionamento di Facebook. Facebook definisce il susseguirsi di tutto quello che visualizziamo sulla nostra bacheca “Edge” (la storia). E il nostro Edge dipende dalla sommatoria di tre fattori: grado di affinità, peso dei contenuti, fattore tempo. Non farti spaventare dalla foto vedrai che è più semplice di quel che sembra.

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Grado di affinità (U)

Hai presente quando ti prendi una cotta per qualcuno e inserisci la sua data di nascita in uno di quei giochini alla Paolo Fox per capire se diventerà la tua anima gemella? Ecco, questo è il grado di affinità. Controlla un insieme di fattori tra di te e i tuoi amici o nei confronti di una pagina: quante volte vi scrivete, quante volte vi visitate reciprocamente il profilo, like, commenti, condivisioni, click sulle vostre foto, post e messaggi. (É un pò da stalker, ma lo fa in buona fede). Più avrai a che fare con l’altra persona o l’altra pagina più Facebook  vi mostrerà contenuti che la riguardano.

Il peso dei contenuti (W)

EdgeRank tiene estremamente conto della tipologia di post e valuta ogni post in maniera diversa: le foto sono più importanti dei post, i commenti sono più importanti dei like e così via. Ancora non è chiaro quale sia la scala gerarchica precisa (anche se ci piacerebbe saperlo) perchè cambia continuamente nel tempo e soprattutto ha un valore diverso per ogni utente: se io interagisco continuamente con le foto, Facebook se ne accorge, e mi farà vedere più foto in bacheca a discapito magari degli aggiornamenti di stato testuali. Insomma la mia scala gerarchica potrebbe essere diversa dalla tua, tiè.

Fattore tempo (D)

Nessuno può fare a meno del fattore tempo: semplicemente l’ordine in cui vengono pubblicate le notizie per cui quelle più recenti sostituiscono man mano quelle più vecchie.

Vedi? non era necessario essere un matematico per capirlo.

Sapete che Facebook però è in continua evoluzione, lo stesso vale per il suo algoritmo…. Infatti dal 2011 l’algoritmo di facebook venne ulteriormente rinnovato. EdgeRank diventò parte integrante di un nuovo sistema più avanzato di Intelligenza Artificiale (AI).

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Gli elementi di cui ti abbiamo parlato poco fa (Affinità, peso dei contenuti e tempo) continuano ad essere molti importanti ma a questi si aggiungono altri tre aspetti fondamentali.

Le interazioni globali: Una sorta di affinità ma più espansa. Ora infatti l’algoritmo di facebook non tiene conto solamente delle interazioni tra te e qualcun’altro (o qualcos’altro) ma tiene conto di tutta la tua cerchia di amici e questo permette alle notizie più “popolari” di emergere tra le altre.
C’è il ritorno dei vecchi postTutti i post finiti nel dimenticatoio hanno la possibilità di riapparire nelle tua bacheca nel momento in cui ci sono nuove interazioni: si come il ripescaggio nelle migliori trasmissioni tv della Carlucci.
Poi le azioni più recenti: Le tue ultime 50 azioni che hai fatto nel social hanno un peso enorme, quindi occhio a cosa clicchi, perchè Facebook ne prende nota e questo influenza in maniera importante la tua bacheca. (ti consigliamo in questo caso di evitare di cliccare le ultime 50 foto della tua o del tuo ex, potresti ritrovarti nei guai). Da un pò di tempo a questa parte inoltre la bacheca è molto influenzata anche dalle funzionalità più recenti come il “nascondi post” o “segnala come spam”.

Insomma, inutile dirti che conoscere “come funzionano le cose su Facebook” è estremamente importante soprattutto se usi questo strumento per i tuoi affari e se stai cercando di capire come gestire al meglio la tua pagina di Facebook. Il funzionamento dell’algoritmo si potrebbe riassumere in una frase: tutte le nostre interazioni all’interno del social network influenzano estremamente quello che ci viene mostrato. Capisci quindi quanto possa essere impostante pubblicare i contenuti giusti sulla tua pagina per fare in modo che i tuoi potenziali clienti ne siano attratti.

É importante rimanere sempre aggiornati su come cambia l’algoritmo nel tempo ma di questo non ti devi preoccupare: ci siamo noi geek di 9 Bureau che torneremo ogni volta a spiegartelo volentieri. Se sei un nostro lettore sarai sempre aggiornato su queste tematiche e potrai ovviamente burlarti delle tue conoscenze con i tuoi colleghi o amici.

Alla prossima.

Stay tuned (stay social).

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